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Pista. Tredici medaglie per il Piemonte ai CI Assoluti. Titoli per Roffino e Razine

21/07/2014



Rovereto (TN) 20 luglio. I Campionati Italiani Assoluti di Rovereto (18-20 luglio) non hanno tradito le attese e hanno regalato bei risultati e tante storie, così come molti erano i protagonisti piemontesi. Due titoli italiani, cinque medaglie d'argento e sei di bronzo per il Piemonte che porta a casa complessivamente dodici allori. I Campionati Italiani di Rovereto sono però anche l'ultimo banco di prova per i Campionati Europei di Zurigo (12-17 agosto): la squadra verrà presentata domani a Milano e la tre giorni tricolore era l'ultima occasione per ottenere il minimo. Ecco allora che sono in tre i piemontesi che hanno ottenuto questo risultato: Davide Re sui 400m ottiene il minimo Fidal, Valeria Roffino sui 3000 siepi e Martina Amidei sui 200m fanno segnare il minimo EA. Ma andiamo con ordine ricapitolando questa tre giorni. 

 

Titolo italiano e primato personale sui 3000 siepi per Valeria Roffino (Fiamme Azzurre/Runner Team 99) al termine di una gara solitaria condotta sempre al comando. 9:53.82 per la biellese un risultato che vale triplo: primato personale, prima volta sotto i 10 minuti (aveva 10:02.56 corso in Coppa Europa a Braunschweig), e minimo EA per i Campionati Europei di Zurigo (9:55.00 era il tempo fissato, 9:49.00 il tempo richiesto dalla Fidal). 21 secondi il suo miglioramento nel corso di quest’anno, una progressione costante in pista come nella corsa su strada e nel cross.

 

Mezzofondo piemontese ancora protagonista. Marouan Razine (Esercito/Cus Torino) si laurea campione italiano dei 5000m. Gara tattica (passaggi 1000m: 2:54.8 - 2000m: 5:50.5 - 3000m: 8:45.4 - 4000m: 11:38.7) che si accende soltanto nelle battute conclusive; Razine è bravo a cogliere lo spunto giusto nella volata finale che lo vede precedere in 14:13.88 Manuel Cominotto (Firenze Marathon) 14:14.15 e Marco Salami (Esercito) 14:14.50.

 

Davide Re (Cus Torino) si è confermato il talento emergente del giro di pista conquistando la medaglia d'argento. L’imperiese trasferitosi a Torino due anni, passando dai colori dell’US Marina Olio Carli a quelli appunto del Cus Torino, questa primavera con l’aiuto della famiglia ha vissuto un periodo di allenamento negli USA con il gruppo di Lashawn Merrit: esperienza formativa che ha dato i suoi frutti già a giugno quando Re vince il titolo italiano u23 proprio sulla pista del Ruffini con il primato personale di 46.34. A Rovereto il nuovo exploit che lo conferma ai vertici nazionali alle spalle di Matteo Galvan (Fiamme Gialle); se il finanziere vince il titolo con 45.58, Davide Re si piazza alle sue spalle con il nuovo record personale di 46.00. Il tempo vale anche ampiamente il minimo A per i Campionati Europei di Zurigo (46.30 il tempo richiesto dalla Fidal) e un posto sicuro nel quartetto azzurro del miglio.
E' ancora Davide Re a portare sul podio la staffetta 4x400 del Cus Torino: Stefano Putero, Salvatore Floris, Macro Gadaleta e appunto Davide Re conquistano la medaglia d'argento con 3:13.03. Davanti a loro le Fiamme Gialle con Michele Tricca che vincono il titolo in 3:08.81.

 

Rovereto avrà il sapore e il colore di un bel ricordo per Eleonora D’Elicio (Fiamme Azzurre/Cus Torino): tornata alle gare dopo due anni a seguito di infortuni e operazioni, la torinese figlia d’arte conquista l'argento nel triplo. Esordisce in questo 2014 con il salto in lungo ma la sua specialità è il triplo. Ci si arriva giusto poche settimane fa, più traumatica come disciplina quella dell’hop-step-jump quindi giusto essere cauti. 12,78m a Gavardo il 10 luglio prima dell’appuntamento tricolore. A Rovereto 12,97m in qualificazione, stessa misura al primo salto di finale che le da subito il secondo posto e la garanzia dei salti di finale; migliorano le avversarie ma si migliora anche lei balzando a 13,03m (-0.4) e 13,10m (-0.3). Pizzico di sfortuna: 13,10m è la misura con cui Darya Derkach vince il titolo italiano, sul gradino più alto del podi in virtù di una seconda miglior misura (13,07m).

 

Si fa un bel regalo anche Federico Tontodonati (Cus Torino) che sui 10km di marcia su percorso cittadino conquista la medaglia d’argento a suon di primato personale (40:21); nel mirino del torinese il finanziere Giorgio Rubino che resiste alla rimonta di Tontodonati e conserva il titolo per sette secondi. Un percorso sali scendi, una partenza veloce seguita da una fase di rallentamento in cui vanno via Rubino e Matteo Giupponi, poi Federico recupera, sorpassa Giupponi, ma la testa della corsa era ormai troppo lontana e la sua rincorsa si ferma sul secondo gradino del podio. Particolarmente positiva la sua prova se ci si ricorda che la specialità del torinese è i 50km.


Argento anche per Marco Lingua (Fiamme Gialle) nel lancio del martello alle spalle del capitano azzurro e compagno di club Nicola Vizzoni; 72,29m per il chivassese che non migliora però il suo primato stagionale.


Doppia medaglia di bronzo per Martina Amidei (Aeronautica/Cus Torino) sui 100m e 200m; la torinese conferma, se ce ne fosse stato ancora bisogno, di essere uno dei punti fermi della staffetta 4x100. Per lei meglio i 200m con un ottimo 23.49 (-0.4), suo nuovo primato personale (aveva 23.52 corso nel 2012 a Misano e un 23.39 super ventoso corso a Goteborg quest’anno con 4 metri di vento a favore); sui 100m 11.71 (-1.3) in finale ma aveva fatto meglio in batteria con 11.64.

 

Medaglia di bronzo ma che vale quanto un oro quella di Lucia Prinetti Anzalapaya (PGS Decathlon Vercelli) nel lancio del martello femminile. 17 anni ancora da compiere, categoria allieva, primatista italiana di categoria con l’attrezzo da 3kg, Prinetti con 59,02m migliora il suo limite e manca di poco più di un metro il record italiano con il martello da 4kg: questo l’unico neo che lei stessa trova alla sua prestazione, prima volta su un podio assoluto. “Questo bronzo è del tutto inaspettato, ho un pizzico di rammarico solo per non essere riuscita a superare i 60,18 della miglior prestazione italiana allieve con il martello da 4kg. So di valerlo. Ora però tornerò a concentrarmi sull’attrezzo da 3kg in vista delle Olimpiadi Giovanili in Cina” le sue parole. Lucia in questa stagione si sta decisamente affermando come uno dei talenti emergenti dell’atletica italiana e se ne accorge anche il capitano azzurro, Nicola Vizzoni, che di martello se ne intende: “Nel martello femminile ho visto in azione due allieve che mi sono piaciute molto: Lucia Prinetti Anzalapaya e Sara Fantini (figlia di Corrado, finalista nel peso ad Atlanta 1996 ndr). Ovviamente hanno ancora grossi margini da ogni punto di vista, a partire da quello tecnico. Ma per personalità, dentro e fuori la pedana, e mezzi fisici mi riempiono di fiducia.” La vercellese ringrazia: “Nicola Vizzoni è un mio mito, non potevo avere un regalo più bello!”

 

Nel mezzofondo medaglia di bronzo per Soufiane El Kabbouri (Cus Torino) sui 1500m. Gara tattica con molti spintoni e strattonamenti come da copione quando in palio c’è il titolo, non adatta per cercare il tempo; El Kabbouri è bravo a togliersi dal traffico portandosi al comando per un paio di giri, arrivati al giro finale parte la volata ma gli ultimi 200m sono in salita per il cussino che si vede sopravanzato sul rettilineo finale da Abdikadar (3:46.63) e Pettenazzo (3:48.01). 3:48.15 per Soufiane al traguardo, crono non indicativo.

 

Sui 5000m femminile la biellese Valentina Costanza (Esercito) sale sul terzo gradino del podio con il tempo di 16:28.19: il riscontro cronometrico vale la sua seconda miglior prestazione di sempre (il pb di 16:08.16 risale al 2009). Per lei anche 7mo posto sui 1500m con 4:27.11.

 

Bronzo anche per Kevin Ojiaku (Fiamme Gialle) nel salto in lungo. La misura vincente arriva all’ultimo salto: 7,75m (-0.4) primato stagionale che migliora il 7,65m indoor realizzato a febbraio ad Ancona. Nella sua serie di salti anche 7,63m (+1.1), 7,61m (+1.2) e 7,50m (+0.6).

 

Oltre le medaglie però c’è ancora molto da dire.
Super Paolo Dal Molin (Fiamme Oro) al rientro in gara sui 110hs (è ai campionati italiani grazie ad una wild card del settore tecnico; fermo subito dopo la fine dei mondiali indoor di Sopot per un’infiammazione all’anca) corre in 13.47 abbattendo il pb (aveva 13.64) e centra il minimo per Zurigo. 13.59 (-0.3) in semifinale, si ferma in finale alla sesta barriera per un piccolo fastidio fisico (contrattura all’adduttore destro).

Sui 400m maschili si ferma ai piedi del podio Michele Tricca (Fiamme Gialle/Atl. Susa) che però scende per la seconda volta nel 2014 sotto il muro dei 47 fermando il cronometro a 46.78, primato stagionale. Con questo risultato il segusino potrebbe essersi conquistato un posto nella staffetta 4x400 per Zurigo. Davide Manenti (Aeronautica/Atl. Piemonte) 21.03 (+0.3) sui 200m chiude la finale al quinto posto; 21.27 (+0.1) corso in batteria, poche ore dopo nella gara che conta per il titolo il torinese esce dalla curva al comando ma si imballa nel rettilineo finendo sopra i 21 secondi dimostrando di non essere ancora in piena condizione (è rientrato alle competizioni a fine giugno dopo essere stato fermo buona parte dell’inverno per infortunio).
Quarto posto nel giavellotto femminile per una Zahra Bani (Fiamme Azzurre) comunque contenta: anche per lei il rientro alle gare dopo un infortunio (operazione alla spalla) è cosa recente, la scorsa settimana, quindi il 49,49m con cui chiude la sua prova è positivo. 
Rovereto da dimenticare per Francesca Massobrio (Cus Torino); in assenza di Silvia Salis l’astigiana era tra le favorite per il titolo, speranza rafforzata dall’ottimo 61,82m ottenuto in qualificazione al primo lancio. Purtroppo però in finale Massobrio non trova la pedana e chiude in anticipo la sua gara con tre nulli.
Stesso discorso vale per Fabio Cerutti (Fiamme Gialle): 10.41 (-0.2) in batteria sui 100m, miglior crono tra i pretendenti al titolo insieme a Jacques Riparelli. La finale è ad alta tensione e qualcosa va storto perché allo sparo Cerutti non scatta ma resta fermo sui blocchi.
Da segnalare poi il 4° posto nei 3000 siepi di Gloria Barale (Cus Torino) con 10:25.21; 6° posto nel salto in alto femminile di Debora Sesia (Sisport) con 1,74m (peccato che la cuneese non abbia saputo ripetere l’1,80m realizzato la settimana scorsa a Santhià); nona piazza per Gabriele Parisi (Atl. Piemonte) nel salto in lungo con 7,20m (+0.4) – 7,27m in qualificazione; bravo Lorenzo Puliserti (Atl. Piemonte) che conquista la doppia finale nel peso, dove chiude 12mo con 13,59m (14,63m in qualificazione) e nel martello, 9° con (57,11m in qualificazione). Niente finale per l’allieva Agnese Mulatero (Atl. Pinerolo) sui 100hs ma arriva comunque un 14.38 che è il suo secondo miglior tempo di sempre sulle barriere alte; bene anche un'altra allieva, Linda Olivieri (Atl. Piemonte), 11ma sui 400hs con 1:012.16. Quinto posto sui 5000m per Stefano Guidotti Icardi (Cus Torino) con 14.15.56, decimo sui 1500m con 3.49.77; sesto posto sui 3000 siepi per Maurizio Tavella (Cus dei Laghi - Varese) con 8:56.69; settimo posto sui 1500m per Abdelmijd Ed Derraz (Vittorio Alfieri Asti) con 3.49.45. Nona piazza infine nel salto triplo femminile per Giulia Melardi (Vittorio Alfieri Asti) con 12,50m (+0.8)

Nelle prove multiple migliore dei piemontesi nel decathlon Davide Sottile (Atl. Piemonte) con 6492 punti, primato personale (aveva 6306 punti); miglior prestazione tecnica per lui il 7,06m nel salto in lungo, specialità nella quale vinse il bronzo hai campionati italiani u23 di Torino. Ancora risultati per i portacolori dell’Atl. Piemonte: 7mo Andrea Carioti con 6229 pt (miglior risultato tecnico 49.81 sui 400m), 9° posto per Matteo Omedè con 6054 pt. Nell’eptathlon 7ma piazza per Laura Oberto (Atl. Canavesana) con 5026 pt, a poco meno di 100 punti dal suo primato personale (5159 pt); miglior prestazione tecnica 24.71 (-0.9) sui 200m. 

 

RISULTATI

 

(Fonte: Fidal Piemonte - Myriam Scamangas)

 

 

 

 

 
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